Cari amici,
vi propongo alcune considerazioni a
margine della lista di candidati per le varie cariche del club che vi
apprestate a votare.
Lo scorso anno sociale (2010-2011)
ci ha portato un calo, tanto inatteso quanto notevole, nel numero dei soci,
lasciandoci con un numero di soci “attivi” (cioè che partecipano regolarmente)
appena sufficiente a garantire un programma di iniziative (serate e services)
di soddisfazione. Fortunatamente, anche
se partecipiamo in pochi, l’entusiasmo e la voglia non mancano certo. È quindi dovuto un mio sentito ringraziamento
a Gianfranco e a quanti con lui si sono impegnati per mantenere comunque un
alto livello di attività del club, che ci ha interessati e stimolati come negli
anni precedenti (quando potevamo contare su una maggiore partecipazione).
Resta il fatto che, guardando al
futuro, è necessario reperire nuovi soci o sfruttare aggregazioni diverse (come
genialmente proposto da Roland e come già stiamo cercando di concretizzare) che
ci consentano, tramite la realizzazione condivisa con altri club a noi “affini”
di iniziative (in particolare le attività conviviali con ospiti), di ridurre
l’impegno organizzativo ma mantenere al tempo stesso dei programmi che siano
interessanti e “attrattivi” verso altri, particolarmente più giovani.
Non credo sia il caso chiedere a
quanti già tanto hanno fatto per il club e che adesso, più liberi dal lavoro,
possono dedicarsi alla famiglia/nipoti e hobbies di continuare a sacrificarsi
per far funzionare operativamente il club accollandosi impegni “istituzionali”
(cioè come officer), mentre vorrei poter sfruttare il loro entusiasmo ed
esperienza per un supporto mirato su iniziative specifiche nel quale coinvolgerli
ad-hoc ed eventualmente persino a sostegno di officer che occasionalmente, per
altri impegni, verrebbero altrimenti meno alla loro funzione per il club.
Questa “sussidiarietà”, per usare
un termine alla moda, l’abbiamo vista all’opera già in questa annata che si sta
concludendo: è un merito del club ed una forza che non voglio si perda. La mia idea per quest’anno, facendo di
necessità virtù, è dunque quella di formalizzare questa partecipazione e
impegno diffuso in un modello organizzativo “a geometria variabile” (come l’ha
descritto, in altro contesto, Mario), impegnando su ogni iniziativa un diverso
gruppo di soci (organizzazione “a progetto”).
Potendo fortunatamente contare su
persone valide, motivate e con tanta voglia di fare, compatibilmente con gli
altri rispettivi impegni, questo modello organizzativo flessibile ci dovrebbe
consentire meno fatica e più soddisfazione a parità di risultati.
In merito alla composizione del
Consiglio, pur avendo avuto la disponibilità di parecchie persone (che ringrazio
anche in questa sede) a parteciparvi se necessario, ho preferito limitare il
numero dei membri elettivi, anche perché l’esperienza di questi anni mi ha
insegnato che comunque più è larga la “rosa” più sono le persone che hanno
qualche impedimento a partecipare regolarmente, quindi tanto vale essere in “pochi”. È comunque mia intenzione mantenere la più
aperta possibile la comunicazione tra i soci ed il “loro” Consiglio (che dei
soci è l’espressione) e, come già è stato in passato, consentire a chiunque
voglia partecipare di venire alle riunioni del Consiglio stesso: per questo
circolerò a tutti i soci l’agenda degli incontri.
Vorrei continuare a sviluppare gli
spunti proposti quest’anno da Gianfranco e voi tutti, in particolare quelli sul
“social venture capital” (che ci offre spunti interessanti per attività di
service) e sui nuovi media, che possono rappresentare anche uno strumento per
coinvolgere nuove forze nelle nostre iniziative.
Per quanto riguarda i service,
vorrei non avere una dispersione di piccole somme a pioggia su tante iniziative
diverse, magari gestite da altre organizzazioni. Piuttosto, dobbiamo focalizzarci dove
pensiamo che il nostro contributo possa fare la differenza:
·
In funzione di
“sentinelle” che scrutano l’orizzonte sociale, anticipando i tempi per servire
bisogni che stanno cominciando appena ad emergere o adottare modelli di
intervento non ancora giunti a diffusione di massa
·
Agendo come
“catalizzatori” (come abbiamo fatto con successo nel caso dell’Opera Cardinal
Ferrari e di Fight 4 Energy) per raccogliere il sostegno di altri,
moltiplicando così le risorse del club a servizio di specifiche necessità.
Sono certo di poter contare sulle
idee e l’impegno (la testa e il cuore, piuttosto del portafoglio!) di tutti voi
per identificare attività di service che rispondano a queste caratteristiche, e
alle quali possiamo dedicare il nostro tempo, le nostre competenze e le nostre
braccia.
Così come vi chiedo di suggerire
iniziative di service che ci possano impegnare in prima persona, così vi
domando di suggerirci anche delle attività conviviali (culturali, turistiche,
gastronomiche, …) che possiamo proporre a tutto il club, magari allargando
l’invito ad altri amici.
Concludo ringraziando Paolo e
Riccardo che mi succederanno negli anni successivi, facendo anche mia una loro
aspirazione: vista la “prossimità anagrafica” (fascia di età) che ci accomuna
ed il fatto che ci susseguiremo nell’incarico, cercheremo di dare alle
iniziative del club un respiro che vada oltre la singola annata, definendo un
modus operandi, una traccia che (ci auguriamo) possa accompagnare il cammino
del club per anni a venire, accogliendo nuove forze nella tradizione di cui
siamo giustamente orgogliosi.
Grazie e buona annata lionistica a
tutti
Claudio
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