La serata di Martedì 20 era dedicata al servizio di Mapability per la mobilità dei disabili
Hanno partecipato il Pres. dell’Associazione, Ing. Arch. Carlo M. Zucchi (socio del Rotary di Pavia, ma a quanto pare il club ha “seguito” questa attività solo all’inizio e adesso non li sta più aiutando operativamente)
Maria Cristina Ferradini (che ha presentato, per conto della Fondazione Vodafone, la loro piattaforma EasyWay per l’accessibilità ai disabili)
e Carmelo … per la Fondazione Alessio Tavecchio (che i problemi di mobilità dei disabili li vivono in prima persona ogni giorno, con grande forza d’animo e spirito d’iniziativa).
Dopo di aver ascoltato le descrizioni degli applicativi e come pensino
di allargare gradualmente l’area coperta dal servizio, è nata una vivace
discussione, con ampia partecipazione, per capire come sia possibile
automatizzare il più possibile la mappatura del territorio, come si
possa coinvolgere la cittadinanza (iniziative/concorsi con le scuole,
sistemi di accreditamento degli esercizi commerciali che documentano la
propria accessibilità ai disabili, …), fino a che punto l’ottemperanza
con le leggi esistenti assicuri l’effettiva accessibilità di uno spazio
pubblico, …
Le presentazioni
Vodafone EasyWay
È stata riconfermata l’intenzione del nostro club di:
- Contribuire di persona (coinvolgendo amici, scuole etc) alla mappatura di almeno un pezzo di Milano
- Valutare l’opportunità di coinvolgere altri club in questo servizio e di promuovere l’iniziativa presso le autorità amministrative locali
- Facilitare la discussione tra Mapability e Vodafone per arrivare ad una piattaforma comune che copra sia le esigenze di accessibilità che di mobilità dei disabili, differenziando tra le diverse forme di disabilità (come ci è stato ricordato, esistono anche frequenti casi di “disabilità” temporanea, o meglio temporanea difficoltà negli spostamenti, come mamme con bambini, persone infortunate, anziani/malati, …)
- Favorire un coinvolgimento di Google per valutare la possibilità di automatizzare almeno in parte il rilevamento del territorio.
Ovviamente, tutto parte dal nostro darci da fare per
“mappare”/catalogare i posti che frequentiamo più spesso, i percorsi
principali che abbiamo occasione di effettuare, … perché solo questo
impegno personale ci darà la credibilità per coinvolgere altri (oltre
alla soddisfazione di fare qualcosa di utile per i nostri amici più
sfortunati e la possibilità di coinvolgere, con un bel service, qualche
amico e vedere se non possa anche diventare socio del club) .
Il consiglio esaminerà la modalità pratica per avviare e sostenere
l’iniziativa (magari delegando un team ad-hoc di soci), partendo da una
sessione di “addestramento sul campo” nella quale avremo l’occasione per
rivederci anche al di fuori delle abituali serate conviviali.
A testimonianza della passione dimostrata dai partecipanti per la
proposta e relativa discussione, il tocco finale della campanella è
suonato ... ampiamente dopo le 23.30 senza che nessuno si fosse
lamentato o avesse “tentato la fuga” alla chetichella!