L’idea di una Impresa Sociale 'sua' nasce
da un contatto casuale con un Fondo di Social Venture Capital che voleva fare una Cooperativa Sociale una
struttura odontoiatrica in appoggio ad un Housing temporaneo per persone in
difficoltà (separati, chi aveva perso casa, studenti) e che aveva bisogno di
contatti con la municipalità e l’università. Sulle sue ceneri (non se ne face
nulla) e con i compagni di viaggio messi assieme (tra essi il Fondo) nasce l’idea:
una struttura di 250 metri in un quartiere della periferia torinese, priva di analoghe strutture.
Un target volutamente basso, prezzi calmierati anche grazie a economie di
scala, un’organizzazione adeguata del lavoro , minori costi per l’aiuto delle
imprese fornitrici di attrezzature e materiali, minori pretese economiche dei
professionisti che vi lavorano in considerazione di una situazione sociale che
vede acuirsi la forbice tra chi è ricco e coloro che scivolano sempre più verso
il basso della scala sociale. E così, con la clientela ‘media’ che sparisce,
strutture private che chiudono, altre che tentano di spostarsi verso la fascia
superiore, si sceglie la via dei clienti ‘low cost’ e prende corpo l’idea.
L’’impresa’ è agli inizi, è una ‘start
up’ finanziata da odontoiatri “sociali” e da un fondo di Social Venture Capital
Milanese, un tunnel di 3 anni per arrivare al pareggio di bilancio.
Maggiore focalizzazione sul paziente,
minore attenzione al profitto che viene in parte reinvestito nel sociale, più
creazione di ‘valore’.
Una forma di ‘grazie’ nei confronti della
Società da parte di chi è ‘arrivato’ e
vuol dare qualcosa agli altri.
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